Lolita


Drammaturgia e Regia di Ilaria Testoni



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Humbert non può aspettare. Il professor Humbert, stimato docente quarantenne di letteratura francese, alla vista di Lolita non può aspettare. Perche Lolita è ora. È prima che maturi, è prima che sfioriscano i suoi splendidi quattordici anni. Eppure, pur di averla, Humbert impara l’attesa. Diventa, con pazienza, affittuario, poi amante, poi marito della madre, la provinciale e borghese Charlotte che, vinta dal suo fascino europeo, abbandona la casta vedovanza per sposarlo. Così, d’un tratto, Humbert è padre di Lolita. Il papà. -Ti dà fastidio se ti chiamo così? - gli chiede lei, masticando la malizia come un chewing gum. Ed ecco il premio dell’attesa. Humbert ora è nel posto più vicino, ma nel ruolo che dovrebbe essere il più lontano dai suoi propositi. Che dovrebbe essere, ma non è. Perché il professore sa di dover spingere il suo peccato all’estremo, per poterlo finalmente commettere.

Picasso ha dormito qui


Regia di Nicola Pistoia



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Due rampanti avvocati, soci in affari, hanno preso in affitto un piccolo appartamento con l’idea di utilizzarlo per avventure ed incontri clandestini. Uno ha diritto ad utilizzare l’alloggio nei giorni pari, l’altro nei giorni dispari. Naturalmente all’oscuro delle proprie mogli (e talvolta anche delle proprie amanti) dovranno faticare parecchio per potersi divertire e basterà un febbraio bisestile a scatenare una girandola di equivoci che farà tremare il castello di carte delle relazioni dei protagonisti. A metà tra Feydeau e Neil Simon, questo testo propone un teatro brillante, costellato da numerosi colpi di scena. Una farsa sull’adulterio che può inquietare per le domande di fondo che la percorrono, sotto pelle, sul senso e il valore dei legami, sulla loro precarietà ma che scatena una comicità che si rivela sempre tagliente ed irresistibile nella migliore tradizione del vaudeville, con i ritmi ed i tempi della vita di oggi.

Le affinità elettive


Drammaturgia e Regia di Ilaria Testoni



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Dal capolavoro di Goethe, una rigorosa partita a quattro, giocata sulle corde del cuore e dell’anima. Al centro, l’uomo, che con le sue azioni cerca di determinare le proprie scelte. Ma accanto alla ragione, esiste un’affinità chimica dei corpi, degli sguardi, delle menti. E quando il destino mette in contatto persone affini, allora si annulla qualsiasi razionalità. Cosa accadrebbe se per quell’attimo sentito rinunciassimo a tutto ciò che abbiamo già costruito? Tra razionalità e destino, dov’è lo spazio della felicità?

Buñuel: l'oscuro Oggetto del desiderio


Drammaturgia e Regia di Ilaria Testoni



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Ecco il sogno, l' illusione di un uomo, forse Buñuel alla fine dei suoi giorni, ubriaco di vita, d'idee,d'amore. E' l'ora dell'aperitivo: Buñuel, solo, accoglie le sue creature, presenze femminili, fantasmi della sua memoria, accompagnati da ossessioni e amarezze. Tutto sembra vero... quelle creature meravigliose che lo hanno accompagnato nel lungo cammino "magnifico e pericoloso", quelle figlie un po' amanti, lo cercano e lo tentano ancora. Perche? Eppure quest'uomo non ricorda più...

Le Train De Youkali


Di Annalisa Biancofiore
Regia di Riccardo Cavallo



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“Esiste un luogo dove possiamo vivere ciò che non esiste e raccontare una storia che qualcuno, forse, un tempo ha vissuto. Esistono persone che sono fuggite dalla loro patria per non soggiacere a immorali ricatti. E c’è chi è rimasto. Andare via forse una fuga? O forse il coraggio di essere liberi? Sullo sfondo, i drammatici avvenimenti storici che hanno sconvolto l’Europa nel periodo compreso fra le due guerre mondiali: un treno – ideale o no – conduce due artisti ebrei, Kurt Gerron e Charlotte Salomon, ad una immaginaria Youkali, che solo nel finale si rivela essere invece il campo di Auschwitz. Su un binario parallelo viaggia Lotte Lenya, che ha raggiunto forse la sua isola utopica, fuggendo con suo marito Kurt Weill in America, prima che fosse troppo tardi”.

- Annalisa Biancofiore -

Speak Low


omaggio a Kurt Weill a cura di Silvia Bergamini



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Il racconto di un' epoca, quella di Kurt Weill, attraverso i brani più significativi del compositore, si inserisce nel contesto più filosofico del concetto di tempo che scorre. Da qui lo spunto per affrontare i vari brani della produzione di Weill a partire dalle opere classiche in tedesco, per arrivare al repertorio del periodo americano. Le storie individuali dei singoli testi si uniscono in realtà in un unico evento. I protagonisti siamo tutti, vittime dell’implacabile e inarrestabile scorrere del tempo. Il settembre di September Song rappresenta il settembre che ognuno di noi ha vissuto o vivrà, così come la nave di My Ship viaggia nel mare della vita. Così, da un ricordo incontrato per caso, il protagonista si abbandona ad un flusso di pensieri e di memorie: evocazioni del passato che prendono corpo sulla scena attraverso esecuzioni musicali, frutto di una contaminazione tra jazz e lirica, che conducono il pubblico in un viaggio ideale dall’Europa all’America, dal “Kabarett” al musical.


© 2009 Annalisa Biancofiore - Foto: Manuela Giusto - Web: Fabio Trifoni
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Nata a Bari nel 1972, ha cominciato il percorso di formazione teatrale nel 1990, facendo parte del Vivaio degli Attori del Teatro Kismet O.perA..
Nel 2001 si è diplomata in canto presso il conservatorio “N. Piccinni” di Bari e ha partecipato a masters con Claudio Desderi, Amelia Felle, K. Borissova, E. Dundekova. Ha all’attivo concerti nei quali si esibisce come cantante solista (soprano lirico-leggero) e corista.

Ha frequentato stages sul movimento corporeo, sulla maschera neutra, sulla voce, sulla danza, sul teatro delle ombre con Carlo Formigoni, Robert McNeer, Pia Wachter, Rossana Farinati, Ida Kelarova, Iva Formigoni, Victor Bischoff, Nomad Whinterhank, Maya Cornacchia, Germana Giannini, Annibal Bugoni, Roberto Ricco, Teresa Ludovico, Davide Enia.
È diplomata presso l’Accademia teatrale del Teatro dell’Orologio a Roma.
Ha studiato e lavorato nell’ambito del doppiaggio e ha frequentato stages di approfondimento con Pino Ferrara e Serena Michelotti. Ha collaborato con la compagnia di Glauco Mauri e Roberto Sturno nell’allestimento dello spettacolo “Il vangelo secondo Pilato” e con il regista Nicola Pistoia per lo spettacolo “La vie en rose. Edith Piaf”.
Finalista al Premio Opera Imaie 2007 con lo spettacolo “Le train de Youkali”. È stata aiuto regia di Riccardo Cavallo.
È insegnante di canto presso lo IALS, Istituto Addestramento Lavoratori dello Spettacolo.
Lavora come attrice, cantante, autrice e regista professionista da diversi anni a Roma

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ESPERIENZE PROFESSIONALI TEATRO E MUSICA

2014 - 2010
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  • Lolita di Vladimir Vladimirovič Nabokov, regia I.Testoni – Teatro Arcobaleno - Roma
  • Picasso ha dormito qui di R. Hawdon, regia Nicola Pistoia – Teatro Nino Manfredi - Ostia
  • I parenti terribili di J. Cocteau, regia I.Testoni – Teatro Arcobaleno - Roma
  • Il profumo del tè alla cannella I sapori dell'Eros di Arianna Di Pietro, regia A. Biancofiore – Teatro Stanze Segrete - Roma
  • La strega di Edgar Allan Poe di Arianna Di Pietro, regia A. Biancofiore – Teatro Stanze Segrete - Roma
  • Le Affinità elettive di Goethe, regia Ilaria Testoni - Teatro Arcobaleno - Roma
  • Le mille e una notte I sapori dell'eros di Arianna Di Pietro, regia A. Biancofiore – Teatro Stanze Segrete - Roma
  • Donna Rosita nubile di F. G. Lorca, regia A. Biancofiore – Antù Spazio Teatro Off - Roma
  • Le nozze di Figaro, adattamento e regia A. Biancofiore – Teatro civico – Rocca di Papa
  • En los brazos de su hermana omaggio a Frida Kahlo, regia A. Biancofiore – Antù Spazio Teatro Off - Roma
  • Numina Silvestria, favola scenico-musicale, regia A. Biancofiore – Museo della Civiltà Romana - Roma
  • Ripensamento ad Orazio, concerto scenico, regia L. Acquaviva – Museo della Civiltà Romana - Roma
  • L'uomo invisibile, giallo in un atto, regia A. Biancofiore – Teatro civico – Rocca di Papa
  • Speak low, omaggio a Kurt Weill a cura di S. Bergamini - Auditorium Parco della Musica - Roma
2009 - 2005
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  • Bunuel: l’Oscuro Oggetto del Desiderio regia I. Testoni – Teatro dell’Orologio – Roma
  • Il fantasma di Canterville da O. Wilde, adattamento e regia A. Biancofiore – Teatro dell’Orologio - Roma
  • Il delitto di Lord Arthur Savile da O. Wilde, adattamento e regia A. Biancofiore – Teatro dell’Orologio - Roma
  • Dracula di M. Moretti, regia I. Testoni – Teatro dell’Orologio – Roma
  • Raccontare la Magnani di M. Moretti, regia A. Biancofiore – Teatro dell’Orologio – Roma
  • Le train de Youkali – spettacolo musicale di A. Biancofiore, regia R. Cavallo – Teatro Sala Uno – Roma
  • Il merlo sulla forca – commedia musicale di M. Moretti – Teatro dell’Orologio – Roma
  • Muerto de amor di e con A. Biancofiore - Teatro dell’Orologio – Roma
  • Zelda di M. Moretti, regia M. Moretti - Teatro dell’Orologio – Roma
  • Sulle orme di Danae e Turno - performance teatrale musicale - Comune di Ardea
  • Orazio segreto - azione teatrale musicale su testo di L. Canali - Comune di Licenza
  • Napoli-New York andata e ritorno, via Parigi – concerto
  • Le Baccanti di Euripide - Certamen presso la Cancelleria Vaticana
  • L’oracolo di Fauno – Museo Arc. Lavinium – Comune di Pomezia
2004 - 1991
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  • Ortensia se ne fotte su testi di Feydeau e Courteline - regia di M. Moretti
  • Onirico su testi di S. Benni - regia di S. Michelotti
  • La moglie ingenua e il marito malato di A. Campanile - a cura di C. Balboni e R. Cavallo
  • Labirinti - scritto, diretto e interpretato da A. Biancofiore
  • Incastrando Pirandello - regia di F. Molè
  • Mi chiamo Rigoberta Menchù - drammatizzazione a cura di I. B. Voza e A. Biancofiore
  • Dracula 6 - regia di R. McNeer - Teatro Kismet
  • Le troiane di Euripide
  • Clitennestra da “I fuochi” di M. Yourcenar
  • Cassandra di C. Wolf
  • Concerti vari in qualità di solista e corista

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© 2009 Annalisa Biancofiore - Foto: Manuela Giusto - Web: Fabio Trifoni


Il profumo del tè alla cannella


I sapori dell' Eros - di Arianna di Pietro
Regia Annalisa Biancofiore



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Nell'intimità del teatro salotto Stanze Segrete prende vita l'hammam della Damasco moderna, che accoglie gli spettatori nel pieno di un rito nuziale, fatto di bagni profumati e tè alla cannella. La ricca Hanan presenta sua figlia Najat, giovane sposa. Più che madre e figlia, due amiche. Che si confrontano e ridono, con autoironia, della loro condizione di donne. Ma il cuore di Hanan ha un angolo chiuso a chiave, in cui non entra nessuno, neanche Najat. Qui vive il ricordo di Alia, la sua serva in gioventù, che ha amato con l'anima, il corpo e le mani. Nell'abbraccio dell'hammam, Hanan riuscirà finalmente a raccontare la sensualità e la tenerezza della sua storia segreta, sciogliendo il suo dolore in un bicchiere di tè.
Dopo "Le mille e una notte", lo spettacolo "Il profumo del tè alla cannella", si configura come seconda tappa ideale del nostro viaggio attraverso "I sapori dell'Eros", quelle inebrianti e sensuali essenze d'oriente sempre pronte a risvegliare i palati, e i desideri, più assopiti.

La strega di Edgar Allan Poe


di Arianna di Pietro
Regia Annalisa Biancofiore



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"Voi che mi state leggendo siete ancora tra i vivi, ma io che scrivo sarò da molto e molto tempo partito per la regione delle ombre, perché strani fatti accadranno, segreti saranno rivelati e molti secoli passeranno prima che queste mie pagine siano lette dagli uomini."
Sulla pagina bianca, a guidare Edgar tra le più insondabili malvagità umane, emerge il suo demone personale, la sua musa-strega. Ligeia. La sola che sa accompagnarlo, novella Virgilio, fin dentro il suo inferno interiore. Il laccio che li lega è per sempre. Non può spezzarlo il tempo, né la morte, né la giovane Virginia, moglie e cugina di Edgar, che si esercita al pianoforte, aspettando il ritorno del marito. Anche Ligeia lo aspetta. L'ha amata, ne è certa, in una vita passata. Lei lo ama tuttora. Ama la sua penna a inchiostri scuri che graffia la pelle di carta. Perché, ferire e ferirsi, nient'altro chiede il suo cuore di strega.
Lo spettacolo trae ispirazione da alcuni tra i più affascinanti racconti di Poe, da "Il gatto nero" a "Il cuore rivelatore", da "Ligeia" a "Il ritratto ovale", per celebrare in un unico intreccio la grandezza tragica e poetica dell'autore americano.

Le mille e una notte - i sapori dell'eros


di Arianna di Pietro
Regia Annalisa Biancofiore



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Nell'abbraccio peccaminoso della più tipica notte orientale, la bella Sharazâde si offre al suo re-carnefice, ammaliandolo con le storie e i sapori della sua terra.
Per avere salva la vita, la tessitrice delle notti fila un racconto avviluppato ai sensi. Una favola antica da assaporare a piccoli sorsi, pronta a risvegliare i desideri, e i palati, più assopiti.
Un'occasione unica per il pubblico di immergersi nelle calde atmosfere delle mille e una notte, gustando le dolci prelibatezze berbere e il rituale del tè alla menta dalle mani senza tempo di Sharazâde in persona.

En Los Brazos de su Hermana
Omaggio a Frida Kahlo


Regia Annalisa Biancofiore
Di Giulia Adami e Annalisa Biancofiore



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“Niente vale più della risata e del disprezzo. È necessario ridere e abbandonarsi. Essere crudeli e leggeri”.
Così Frida Kahlo, semplicemente, esorcizza il dolore e i suoi effetti irreparabili. Un’esuberanza lontana dall’immagine di sfinge ieratica tramandata nei suoi dipinti. In scena un omaggio alla pittrice, ai colori accesi del suo autoritratto più intimo, nel più lungo istante della sua vita. Il doppio tradimento.

Le Nozze di Figaro


Adattamento e Regia Annalisa Biancofiore



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Fra le più complesse e vivaci commedie del teatro francese, “Le nozze di Figaro”, scritta da Beaumarchais nel 1778, 11 anni prima dello scoppio della rivoluzione francese, secondo capitolo della cosiddetta “trilogia di Figaro” (che comprende anche Il Barbiere di Siviglia e La madre colpevole), è un congegno teatrale perfetto. È il ritratto ironico e divertito di una famiglia in crisi, con i suoi conflitti e lo scontro tra ciò che è giusto socialmente e ciò che è sbagliato moralmente. Commedia leggera dal carattere rivoluzionario, “Le Nozze di Figaro” rappresenta la lotta del terzo stato contro l’aristocrazia, il conflitto incessante tra le classi sociali dell’ancient regime, lo specchio di una condizione socio-politica di cui l’autore ha avvertito il forte influsso. I risvolti di satira sociale furono fin dagli inizi fra i motivi del successo delle opere di Beaumarchais, insieme al linguaggio schietto e spiritoso e alla netta rottura con la tradizione del teatro borghese a lui contemportaneo, caratteristiche che, nel caso de “La folle journée ou Le mariage de Figaro” (titolo originale dell'opera), provocarono la censura di Luigi XVI per immoralità e il divieto di rappresentazione per tre anni. Ma fu ugualmente un trionfo, tanto da ispirare poi a Mozart uno dei suoi capolavori.

Donna Rosina Nubile


Regia Annalisa Biancofiore
di Federico Garcia Lorca



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"Non c’è cosa che sia più viva di un ricordo. Tanto da renderci la vita impossibile."

Nella città di Granata, Rosita e il cugino si giurano amore eterno. Così quando egli è costretto a partire, la futura sposa decide di aspettarne fiduciosa il ritorno. Passano gli anni, le amiche attorno a lei si sposano e mettono su famiglia, ma Rosita, invecchiata e sfiorita, ancora attende l’uomo che ama. Con lo stesso amore e la stessa cura continua a preparare il corredo di nozze, consapevole che non potrà mai usarlo. In scena lo sterile sogno di Donna Rosita, ingannata e fedele nell’ostinato e silenzioso rispetto di una parola data che il tempo e il tradimento hanno vanificato. Un modo di vivere l’amore fuori del tempo. La nostalgia e la riflessione sulle occasioni mancate. Sempre in Lorca ogni speranza, ogni sogno, ogni abbandono d’amore si velano dell’ombra della morte. Amore e morte, eterno conflitto ed eterna simbiosi, si estinguono nelle ceneri del nulla.

Il Fantasma di Canterville


Da un racconto di Oscar Wilde
Adattamento e Regia di Annalisa Biancofiore



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Messa in scena del celebre racconto umoristico giovanile di Oscar Wilde, questa commedia vede in primo piano lo scontro tra l' America pratica, ottusamente moderna, fiduciosa e il pathos romantico della vecchia Inghilterra, con le sue tradizioni e i suoi castelli, popolati da polvere, ragnatele e logori fantasmi. Due mondi opposti che si scontrano in una cornice fiabesca, resa ancora più ricca da una musica accattivante e attraverso le canzoni interpretate dal vivo dai cantanti-attori.

Il Delitto di Lord Arthur Saville


Da un racconto di Oscar Wilde
Adattamento e Regia di Annalisa Biancofiore



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Fino a che punto arriva la necessità umana di credere alle superstizioni, alla magia, al sovrananturale? E' il quesito che si pone Oscar Wilde in questo racconto scritto nel 1891 e pervaso da un sottile cinico umorismo. Il dissidio interiore di un uomo, diviso tra la più salda aderenza ai principi della razionalità e il bisogno di credere nellla provvidenza e nell'ineluttabilità del destino, si snoda attraverso una lotta vana e grottesca, fatta di goffi tentativi di portare a compimento una profezia - un assasinio -il cui segno è totalmente impresso sulla sua mano.

Raccontare la Magnani


di Mario Moretti
Regia di Annalisa Biancofiore



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La vita, l'arte, il temperamento, in una parola, la leggenda della Magnani, viene qui affidata al racconto teatrale di quattro attrici che se ne appropiano secondo un'angolazione tutta al femminile. Non si tratta di una biografia, almeno non nel senso classico, ma piuttosto di un libero assemblaggio di frammenti non ordinati e al di fuori di ogni logica narrativa.


Muerto de Amor


Scritto e diretto da Annalisa Biancofiore
Liberamente ispirato a Federico Garcia Lorca



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Lo spettacolo racconta l'ultimo istante della vita di Federico Garcia Lorca. L' attimo interminabile prima della fine, quello in cui si immagina che tutta la vita debba scorrere come d'incanto dinanzi agli occhi. In quell' attimo d'incertezza che precede la sua esecuzione, la vita vissuta di Lorca si trasferisce e si confonde nelle vicende umane e nelle memorie dei suoi personaggi teatrali. Lo scatto del grilletto, il subitaneo lampo dello sparo... Cosa avrà visto Federico in quell' attimo?

L' Uomo Invisibile


Testo e regia Annalisa Biancofiore
Giallo in un atto.



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"Quello che amiamo con violenza, finisce sempre coll'ucciderci."

Un giallo avvincente, un'appassionante lotta per sfuggire alla morte. Un'elegante gara di abilità condotta con ironia e ritmo fulminante, in cui la morte è "semplicemente" l'invitata di riguardo. A questa bizzarra partita lo spettatore, al pari dei personaggi, non può sottrarsi.

"Le notti scintillanti sono più allegre che i grandi giorni di sole..."


© 2009 Annalisa Biancofiore - Foto: Manuela Giusto - Web: Fabio Trifoni